Il segretario generale della CGIL, Maurizio Landini, ospite di Giovanni Floris a diMartedì su La7, ha dichiarato: “Io vedo un clima in trasformazione: più le persone vengono informate, più cresce la voglia di votare, soprattutto tra chi non ha mai partecipato prima”.
“In questi giorni stiamo tornando a una mobilitazione diretta: volantinaggi casa per casa, nei mercati, davanti alle metropolitane. Io stesso sono andato ovunque per parlare con le persone,” ha raccontato Landini. “Questo non è un voto di partito, ma un’occasione per cambiare leggi ingiuste che da 25 anni hanno precarizzato il lavoro, ridotto i salari e aumentato gli incidenti sul lavoro. È il momento di dire basta.”
Sui ripetuti inviti all’astensione provenienti da esponenti del governo e delle istituzioni, Landini è netto: “È una tattica politica di comodo. Temono il cambiamento e cercano di evitare che i cittadini si esprimano. Ma la democrazia è in crisi, e lo dimostrano i numeri: né il governo né l’opposizione rappresentano da soli la maggioranza reale del Paese. Se invece si raggiunge il quorum, 25 milioni di persone manderanno un messaggio chiaro: vogliamo cambiare.”
Landini ha poi criticato l’attuale esecutivo: “Il Governo parla di tutto, tranne che dei problemi reali degli italiani. I salari sono fermi, i giovani lasciano il Paese, sempre più persone non arrivano a fine mese. Non si è liberi se si è precari. Non si è liberi se lavorando non si riesce a vivere. Non si è liberi se si continua a morire sul lavoro. Questo referendum rimette al centro il lavoro e la dignità delle persone. Per questo, andate a votare l’8 e 9 giugno: è un’occasione per cambiare davvero il Paese.”
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