Camera del lavoro

Alto Lazio

Referendum 8 e 9 giugno: non basta votare, bisogna convincere a non astenersi

L’8 e 9 giugno si terranno cinque referendum: quattro incentrati su temi legati al lavoro, uno sulla cittadinanza. Si tratta di quesiti che chiamano i cittadini a esprimersi su questioni rilevanti, come la sicurezza nei luoghi di lavoro, la stabilità occupazionale, il rafforzamento dei contratti collettivi, la tutela contro i licenziamenti ingiusti e il riconoscimento della cittadinanza per chi contribuisce da tempo alla vita del Paese senza vederne ancora riconosciuti i pieni diritti.

L’efficacia di questi referendum, però, è condizionata dal raggiungimento del quorum: affinché i risultati siano validi, è necessaria la partecipazione del 50% più uno degli aventi diritto al voto. In assenza di questo requisito, l’intero processo si annulla, rendendo vana qualsiasi indicazione emersa dalle urne. Questo rappresenta un aspetto critico, spesso sottovalutato, del meccanismo referendario.

Di fronte a tale scenario, la sfida principale non è solo informare, ma coinvolgere attivamente anche coloro che si sono allontanati dal dibattito pubblico: persone disilluse, scettiche o semplicemente distanti. Parlare solo a chi è già convinto non basta. È necessario uscire dai confini dei gruppi omogenei, affrontare il confronto con chi ha opinioni diverse o si sente escluso dal discorso politico.

Il superamento del quorum passa anche da una partecipazione che vada oltre i mezzi digitali. Sarà fondamentale tornare a interagire nei luoghi fisici: mercati, scuole, quartieri, mezzi pubblici. Parlare con chi si informa poco o ha smesso di credere nella politica può fare la differenza.

In questo contesto, la comunicazione non può limitarsi a contenuti brillanti o emozionali online. Serve un coinvolgimento concreto, fatto di presenza, dialogo diretto e disponibilità all’ascolto. Non si tratta di promuovere un’ideologia, ma di sostenere un processo democratico che consente di scegliere, invece di subire le decisioni altrui.

Il tempo per agire è limitato, ma può essere sufficiente se utilizzato per costruire relazioni autentiche e confronto reale. I cinque referendum rappresentano un’occasione di partecipazione collettiva. Chi ritiene che la democrazia vada difesa concretamente è chiamato a contribuire.

 

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