In un’intervista su Avvenire, Maurizio Landini, segretario generale della CGIL, ha lanciato questo allarme: “Negli ultimi anni, la politica e la legislazione italiane sul lavoro sono arretrate, peggiorando la condizione dei lavoratori. Il risultato? Più precarietà, meno sicurezza e tutele sul posto di lavoro.”
Il segretario della CGIL denuncia un sistema normativo che, indipendentemente dai governi di turno, ha progressivamente indebolito i diritti dei lavoratori, limitando anche l’efficacia dell’azione sindacale.
L’appello di Landini è chiaro: l’8 e il 9 giugno i cittadini possono fare la differenza, usando il voto per invertire la rotta e promuovere leggi che mettano al centro la dignità e la sicurezza del lavoro.
“Non possiamo più restare fermi ad aspettare – afferma Landini –. È il momento di ricostruire un nuovo rapporto tra lavoro e politica”.
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