Maurizio Landini, segretario generale della CGIL, ha lanciato un messaggio forte e chiaro dal palco di Piazza Vittorio a Roma, durante l’iniziativa a sostegno dei cinque Sì al referendum dell’8 e 9 giugno:
“Noi non siamo in vendita e nessuno ci può comprare né vendere. Questa è la nostra forza.”
Landini ha criticato l’idea, sempre più diffusa, secondo cui tutto avrebbe un prezzo, compresi i diritti dei lavoratori, facendo riferimento alle modifiche dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori. L’evento ha visto la partecipazione dei leader di Pd, M5s, Avs e di numerose associazioni della società civile, laiche e cattoliche, tutte a sostegno del referendum.
Punti salienti dell’intervento:
- Il voto come strumento di cambiamento: Landini ha definito il voto “la nostra rivolta democratica”, sottolineando quanto sia rivoluzionario un gesto semplice come mettere una croce sulla scheda.
- Appello alla partecipazione: ha criticato chi invita all’astensione, ricordando che è una scelta politica sbagliata, che va contro milioni di lavoratori e precari.
- Obiettivo quorum: c’è fiducia sulla possibilità di raggiungere il quorum. Secondo Landini, la partecipazione è in crescita e l’impegno delle prossime settimane sarà decisivo.
- Effetti concreti: se il referendum avrà successo, “milioni di persone avranno diritti in più”, ha detto il segretario CGIL.
I referendum in questione riguardano il mondo del lavoro e dei diritti dei lavoratori, tra cui la reintroduzione di tutele cancellate negli ultimi decenni, come quelle previste dall’articolo 18 per i licenziamenti illegittimi. Referendum 8 e 9 giugno 2025: guida ai cinque quesiti
>> VEDI LA DIRETTA INTEGRALE DELL’INTERVENTO DI LANDINI DAL PALCO DI PIAZZA VITTORIO A ROMA