Roma, 23 ottobre – “Con una crescita del Pil dello ‘zero virgola’, diciannove mesi consecutivi di calo della produzione industriale, la povertà in aumento, l’economia sommersa in espansione, un lavoro sempre più precario, è stata varata una manovra di bilancio che non solo non risolverà alcun problema, ma peggiorerà ulteriormente la situazione”. Lo afferma, in una nota, la Cgil nazionale.
“Un vero e proprio festival dei tagli al welfare universalistico, agli investimenti e ai servizi pubblici che – avverte la Confederazione – si scaricherà per intero sulle fasce popolari, già brutalmente impoverite da un’inflazione da profitti che, tra le altre cose, ha determinato, negli ultimi 4 anni, la drammatica riduzione del potere d’acquisto dei salari e delle pensioni, mentre gli utili netti in molti settori sono decollati. Da lì, oltre che da una seria lotta all’evasione fiscale, che andavano recuperate le risorse necessarie a rispettare i parametri del nuovo Patto di Stabilità, cui l’Esecutivo italiano ha purtroppo dato via libera nel Consiglio europeo”.
“Si è scelto deliberatamente di non farlo, preferendo – aggiunge la Cgil – ridurre ulteriormente i dipendenti pubblici (a partire da insegnanti e personale scolastico), tagliare ancora una volta le risorse agli enti locali, rinunciare alle indispensabili assunzioni nella sanità, prevedere interventi peggiorativi in materia previdenziale, privarsi della stessa possibilità di mettere in campo politiche industriali in grado di invertire un declino produttivo sempre più evidente”. “E che le cose stiano così lo dichiara espressamente lo stesso Governo, che prevede, per i prossimi anni, un impatto sul Pil della sua politica economica tra 0,3 e 0,0 punti percentuali”.
“Il tutto è stato deciso in maniera arrogante e autoreferenziale, senza neppure confrontarsi con le forze sociali: scelta che non ha precedenti. Di fronte a decisioni che non solo danneggiano le persone che rappresentiamo, ma porteranno a sbattere tutto il Paese, non possiamo restare a guardare. Andremo avanti con ogni iniziativa utile per determinare un cambiamento delle politiche economiche e sociali”, conclude la Cgil nazionale.